FILOSOFIA DEL PROGETTO E MOTIVAZIONI:
Il nome cippatino è derivato da un processo produttivo di cippatura-sfogliatura prevalentemente di latifoglia, quale:castagno, robinia, faggio, roverella, essenze con alto potere calorico che si trovano comunemente nei nostri boschi sulla fascia tra i 300-700 mt di altitudine; e da scarti di produzione industriale. La filosofia della produzione si basa sulla forza del km/0, ovvero produrre sul territorio e vendere sul territorio ad un massimo di 200-250 km di distanza.
Abbiamo l’energia rinnovabile sul nostro territorio a costo quasi zero ed ulteriormente l’opportunità di gestire la pulizia dei boschi in modo intelligente tanto da ricreare un bio sistema compatibile.
Nel tempo è mancata questa filosofia e cultura del rinnovabile di casa propria e sul territorio ci siamo trovati a dover gestire danni e speculazioni senza arrivare ad un risultato. Sul mercato si trova comunemente per il riscaldamento a biomassa il pellet ed il cippato. Il primo è al 90% di importazione dai paesi dell’Est, trasportato su gomma con percorrenze medie varianti dai 900 ai 1700 km con conseguente inquinamento atmosferico e stradale ed ulteriormente con penalizzazione sui prezzi che sono in continua ascesa a danno del consumatore. Il secondo invece è un prodotto naturale ma che presenta purtroppo una umidità relativa troppo alta per un corretto utilizza domestico (l’acqua non brucia). E’comunque indicato a dare energia a centrali termiche o simili con dimensioni prevalentemente importanti.
In virtù di attente indagini di mercato e riflessioni sul futuro a livello energetico si è capito che processando la produzione con sistemi dedicati e tecnicamente compatibili si poteva creare questo nuovo prodotto alternativo al pellet ed al cippato ad uso domestico.L’analisi dei costi ha generato infine la determinazione e la consapevolezza di riuscire ad essere vincenti sul mercato con un prodotto innovativo e naturale.Tutto questo ha comportato una filiera di: produzione, commercializzazione e una sinergia con vari costruttori di caldaie a biomassa.
La prima fase di lavoro comporta una minima selezione del materiale che successivamente verrà inserito nel cippatore-sfogliatore. Il materiale sminuzzato viene convogliato in una tramoggia che successivamente doserà ed immetterà il cippatino nell'essiccatore in continuo. Il materiale secco in uscita al 10% di umidità residua verrà incanalato per l’insacchettamento e lo stoccaggio pronto per la partenza. Nella fase di depolverizzazione si avrà materiale per la produzione di tronchetti per stufe a legna e caminetti. Il cippatino potrà essere venduto a seconda delle singole esigenze in sacchetti da 10kg in sottovuoto,in sacchetti comuni di cellofan tipo pellet da 10kg e materiale sfuso per chi ha caldaie con depositi adiacenti. La produzione è stimata prudenzialmente sulle 5000 ton anno e 700 ton di tronchetti, prodotto derivato da ulteriore selezione del cippatino. Il canale di vendita preferenziale sarà sul distributore di zona,persona già preparata nella vendita di biomassa,oppure su clienti finali già convertiti alle bio masse quali abitazioni civili, alberghi,strutture sportive,serre,capannoni industriali, ecc, ecc. Nella filiera ci sarà di supporto alla produzione una commercializzazione di caldaie e stufette per generare fidelizzazzione al prodotto e trovare sempre nuove opportunità proiettate al futuro per generare nuovi impianti di produzione a km/0 su tutto il territorio nazionale. I prezzi consigliati per la vendita al pubblico sono rispettivamente : €. 230+iva per ton con sacco da kg.10 in sottovuoto.€.210+iva per ton con sacco semplice da kg.10. e €.200+iva per ton merce sfusa in big-bag.
I prezzi sopra elencati sono al di sotto del prezzo del pellet mediamente venduto sul territorio Italiano di circa il 30% in meno e più 20% a confronto del cippato umido.
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